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Museo di Preistoria e Protostoria della Valle del fiume Fiora – Manciano

La grande novità di questo museo è l’esperienza multimediale: ogni pannello esplicativo è infatti accompagnato da un qr code, che permette al visitatore di accedere ad approfondimenti su internet e traduzioni. La visita ad ogni sala è aiutata da un’immagine in realtà aumentata e da un video, che attraverso immagini ad alta qualità e spiegazioni, inquadra il periodo a livello cronologico e ne spiega le peculiarità. Il visitatore viene dotato al momento dell’entrata di un tablet per poter usufruire al meglio dell’esperienza. La tecnologia aiuta il visitatore anche nella visita di una tipica capanna preistorica: è presente infatti la ricostruzione di una capanna in 3D. Il percorso museale parte da uno spazio didattico che illustra la Valle del Fiora e introduce carattere e metodi della ricerca archeologica. Si passa poi ad una serie di unità espositive che illustrano il territorio dal Paleolitico all’età del Bronzo Finale. Si parte dai resti relativi ai più antichi abitatori della Valle del Fiora, che risalgono oltre a mezzo milione di anni fa (strumenti litici da Montauto-Vulci), per passare alle testimonianze del Paleolitico Medio e Superiore (siti nei comuni di Manciano e Pitigliano). I rinvenimenti neolitici provengono da Vacasio e Poggio Lucio (Pitigliano) e da Poderi del Bufalo (Manciano). L’Età del Rame è documentata da reperti provenienti dalla Grotta dei Sassi Neri (Capalbio), dalle Necropoli di Poggialti Vallelunga, Corano e Poggio Formica (Pitigliano) e Le Calle, Lasconcino e Poggio Capanne (Manciano). Seguono il ripostiglio di bronzi di Montemerano, le asce dal territorio dell’Amiata e da Sovana, con i materiali testimonianza di attività rituali dalla spaccatura di Poggio La Sassaiola (Santa Fiora. All’età del Bronzo Finale si riferiscono i corredi delle tombe a incinerazione di Cavallin del Bufalo e del Bagnatoio, e i reperti dagli abitati di Le Sparne di Poggio Buco e di Sorgenti della Nova. Un’ultima sala è completamente dedicata dell’abitato di Scarceta (Manciano) che è stato ininterrottamente frequentato dal Bronzo Medio al Bronzo Finale, sede di attività artigianali metallurgiche e di lavorazione del corno di cervo, che ha restituito anche frammenti di ceramica micenea. Prima di lasciare il museo, in una sala adiacente alla biglietteria, da vedere una parziale ricostruzione della cosiddetta “Casa delle Anfore”, una fattoria etrusca del V secolo a.C. individuata nei pressi di Marsiliana d’Albegna, con una esemplificazione dei materiali qui rinvenuti.